Ed ecco che la visita alla città non può che partire dalla Basilica Palladiana.
Nonostante il nome, si tratta di un edificio pubblico, il più celebre e importante della città: all’edificio originario, che già nel Medioevo ospitava il consiglio cittadino, Palladio aggiunse le logge in pietra bianca alla caratteristica copertura a carena di nave rovesciata.
Se a fianco della Basilica troviamo la Torre civica che svetta con i suoi 82 metri di altezza, di fronte è possibile ammirare la Loggia del Capitaniato, progettato come residenza per il delegato della Repubblica di Venezia e oggi sede del Consiglio comunale.
Rappresenta invece il primo esempio di teatro stabile coperto il Teatro Olimpico, ultimato da Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio.
Altre opere dell’architetto veneto sono palazzo Chiericati, oggi sede della Pinacoteca civica, palazzo Valmarana e palazzo Barbaran Da Porto, fastosa residenza voluta dal nobile Montano Barbarano che ospita attualmente il Museo Palladio e il Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio.
Lo splendore delle opere del Palladio finisce per mettere in un certo senso in secondo piano l’architettura religiosa, che pure conta su mirabili costruzioni come la Cattedrale di Santa Maria Annunciata. Anche qui, tuttavia, troviamo la mano dell’architetto veneto, nella cupola e nel portale laterale settentrionale, che portano la sua firma.
Il Santuario della Madonna di Monte Berico, situato sull’altura dove la Madonna apparve a una donna vicentina, è costituito da due chiese l’una in stile gotico, l’altra barocca. Il convento conserva il prezioso dipinto La cena di San Gregorio Magno, opera di Paolo Veronese.
E la visita a Vicenza merita una piccola deviazione finale per visitare un ultimo capolavoro palladiano: villa Almerico Capra. Meglio conosciuta come La Rotonda, la villa rappresenta uno dei primi esempi di pianta centrale applicata a un edificio privato.
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