La cucina piemontese è rude e raffinata allo stesso tempo, direte voi com’è possibile? Semplice, ha saputo conservare l’arte culinaria che sfrutta i piatti tipicamente contadini e li trasforma in capolavori del gusto.
Dunque mettiamo di trovarci in un ristorantino sotto i Portici, da cui riusciamo ad ammirare la Mole Antonelliana, ecco il menù che ci porteranno.
Apriamo con un bel vino: il Barolo, tipico vino piemontese ed eletto uno fra i migliori in Italia.
Come antipasti possiamo trovare: la Bagna Caoda, minestra, o meglio, intingolo, a base di acciughe, aglio e olio. Un piatto tipicamente invernale che si consuma intingendovi vari tipi di verdure come: cardi, cipolle cotte al forno, peperoni crudi o cotti etc…
La Soma, trattasi di pane casareccio a fette sfregato con l’aglio e condito con olio di noci, sale e pepe, vi si possono aggiungere delle fettine di lardo.
Non è escluso che troviamo anche delle tartare, che qui chiamano Albese, un piatto composto da fettine di carne cruda trattata con aglio e limone.
Più delicate sono le proposte dei fagioli all’astigiana con condimento a base di Barbera e i salamini del Mondrogne, per i più raffinati invece c’è il patè d’oca alla piemontese
Passiamo dunque ai primi: l’utilizzo del tartufo bianco d’Alba nei primi piatti piemontesi da vita ad una serie di prelibatezze senza pari quali risotti, tagliatelle, pasta a mano sono tra i più frequenti abbinamenti riscontrabili con il tartufo. Anche la castagna rappresenta un ingrediente molto utilizzato nei online casino primi piatti piemontesi, talvolta abbinato anche ai funghi o per insaporire minestre, risotti e pasticci.
Una prima pietanza tipica è la Brudera: un risotto in brodo con carne e sangue di maiale e carne di gallina. Lo Sciüghèt, una minestra con latte e vino rosso, nella quale viene aggiunta farina per casino online una consistenza più solida. Da non perdere anche la Paniscia di Novara, risotto cucinato con l’utilizzo di diversi tipi di carni di maiale e con i prodotti dell’orto.
Per i secondi piatti direi imperdibile il brasato al Barolo, manzo cotto con verdure e spezie, tra cui ginepro, cannella, rosmarino e rosolato con una cospicua quantità di Barolo o volendo il Barbera.
Il coniglio all’astigiana: preparato con lardo e burro in cui i pezzi di coniglio soffriggono insieme alle spezie, il tutto irrorato da generosi bicchieri di Grignolino.
Il pollo alla Marengo: una gustosa combinazione di pollo cotto nel vino e nel burro a cui si accostano gamberi di fiume, funghi e pomodori.
I formaggi costituiscono nel pasto piemontese interessanti varianti ai secondi. Si segnala il Bra, che prende il nome dalla città di produzione, a pasta morbida o dura secondo la stagionatura, dal sapore deciso e caratteristico, la fonduta: la classica fontina trasformata in una crema filante.
Non possono mancare i dolci naturalmente: il gianduiotto ormai stranoto, meritano una citazione due dolci alessandrini: la Polenta di Marengo realizzata con mandorle e farina di mais e la Giacometta, precorritrice della nutella. Dalla tradizione contadina, invece, è stata tramandata la Torta de San Pedar, semplice ma sorprendentemente buona, se si considera che l’ingrediente principale sia il pane raffermo. Anche le castagne sono impiegate nella pasticceria da sole o con il cioccolato, trasformate in budini e tronchetti. I Savoiardi e la torta Savoiarda, i primi sono biscotti all’uovo, la seconda è una torta con crema d’uovo e zucchero. Famosissimi inoltre gli Amaretti di Saronno ed i Crumiri di Casale di Monferrato.
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